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Momento Espírita
Curitiba, 20 de Abril de 2024
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ícone Cinque gioielli

Nella Sua infinita bontá, Dio si preoccupó affinché il nostro corpo fosse costruito in maniera meravigliosa, con dei sensi che ci aiutassero a comprendere le Sue opere e a trarne piacere.

Se stiamo ascoltando questo messaggio, é perché siamo dotati del senso dell'udito.

Grazie a questo gioiello, riusciamo a notare le sfumature del tono di voce di una persona cara, il sussurro del vento tra gli alberi, il fruscio delle foglie cadute, sfiorando la terra, la risata gioiosa di un bimbo.

E quante altre emozioni non ci é possibile provare grazie all'udito? La dolcezza di una ninna nanna, l'incanto di una sinfonia, la cadenza ritmata dei versi di una poesia, una dichiarazione d'amore.

Ma Dio, che ci ha creato nell'intimo del nostro essere e tessuto nel ventre di nostra madre, ci ha regalato anche il senso della vista.

É Lui che ci consente momenti gradevoli nella contemplazione della natura.

Grazie alla vista, restiamo affascinati davanti alle guance rosate di una bimba felice; davanti alla pioggia che cade sui campi; davanti al rosso, dorato e violaceo del tramonto; davanti alla scala di colori dell'arcobaleno.

Tutto grazie all'occhio umano, che é capace di distinguere fra piú di trecentomila colori!

Incredibile invenzione, propria di un Dio infinito nelle Sue qualitá.

Un Dio che si impegnó ancora di piú nel darci l'olfatto, che ci permette di distinguere fra circa diecimila odori: l'aroma del nostro piatto preferito; il delicato profumo della violetta, diverso da quello del gelsomino, del garofano, diverso dalla finezza della camelia, dal brio della lavanda.

Chi di noi non si é mai inebriato dell'odore della terra bagnata dalle prime gocce di pioggia?

E che dire, poi, del tatto? Il senso che ci permette di sentire la brezza leggera sul viso, l'abbraccio caloroso di chi amiamo...

Il tatto che ci consente di sentire il pelo vellutato di un gatto capriccioso, che si stiracchia in un pomeriggio caldo. E anche la ruvidezza di una carta vetrata o la delicatezza di un frutto.

E basta che diamo un morso ad un frutto perché entri in azione il gusto. La nostra bocca é inondata da un misto di sapori sottili, man mano che le papille gustative captano la sua complessa composizione chimica.

Effettivamente, abbiamo motivi piú che sufficienti per esclamare con il salmista: Quanto é grande la Tua bontá, o Dio!

*   *   *

É bene riflettere su questi veri gioielli che sono i nostri cinque sensi in  modo da poterne usufruire nella loro pienezza.

Dunque, che i nostri occhi sappiano scoprire la bellezza, l'incanto di un mattino che si proietta luminoso, vincendo la notte.

Che le nostre orecchie si specializzino nel captare i suoni piú delicati, scoprendo la goccia che cade, piano, scorrendo da una nuvola pigra, il lontanissimo canto di un nostalgico...

Che il nostro olfatto si trattenga nella scoperta degli aromi sempre nuovi che la natura ci offre.

Che il nostro tatto si perfezioni nell'abbraccio, nella carezza, nella stretta di mano spontanea e fraterna.

E, quando ci troveremo a tavola, provando quel sapore che ci da piacere, ricordiamoci di Dio e impariamo a  lodarLo mentre gustiamo una pizza, un hot-dog, il nostro panino preferito, un gelato, un piatto di riso con fagioli.

Impariamo a ringraziare il Padre per averci donato, per il nostro diletto sulla Terra, questi cinque gioielli preziosi.

Pensiamoci sú oggi, domani e sempre.

Redazione del Momento Spiritista, com
citazione dal Salmo 31, versetto 19.
Traduzione di Fabio Consoli.
Il 19.8.2020.

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