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Momento Espírita
Curitiba, 29 de Abril de 2024
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ícone La fine del viaggio

Ci sono dei periodi nella nostra esistenza che si rivelano davvero difficili.

Sono quei giorni in cui analizziamo cosa ci accade, e non riusciamo a trovare una spiegazione.

Sono situazioni che arrivano, all'improvviso, sconvolgendo tutta la nostra vita, smantellando piani, progetti, decisioni molto ben ponderate.

È il lavoro di anni da cui siamo banalmente rimossi. Un atteggiamento che ci sorprende e ci fa pensare su quanto sia valsa la pena tutta la nostra dedizione.

È il nostro caro che disincarna, in un incidente, o per una malattia improvvisa, lasciandoci un vuoto enorme.

Anni di convivenza in cui ci siamo abituati a quella presenza che, ora, è solo un'assenza sofferta.

È il compagno o la compagna di viaggio, con chi abbiamo condiviso il tetto, la casa, la vita, che decide di eludere la relazione, senza tante spiegazioni.

Sono momenti come questi che ci sconvolgono.

E quando punti di riferimento così importanti ci vengono portati via, come il lavoro, il matrimonio o una persona cara, ci sentiamo paralizzati.

Una sensazione, una quasi certezza si stabilisce in noi: che non potremo andare avanti con la vita, perché la vita che conoscevamo e sapevamo vivere, non esiste più.

Il dolore è così grande, lo shock emotivo così travolgente che non sappiamo come agire, né cosa fare.

La prostrazione s'impossessa dei nostri sensi e delle nostre emozioni, e ci sembra di non essere in grado di fare il passo successivo, di essere arrivati insomma, alla fine del viaggio.

Sono prove come queste, imposte dalla vita, che ci causano lutto, che ci provocano dolore, destabilizzano il nostro cammino.

Tuttavia, nulla di ciò che ci accade è opera del caso, o una situazione fortuita.

Tutto ha la sua ragion d'essere se arriva fino a noi. Le grandi sfide, che sembrano sorgere senza motivo, sono quasi sempre, una programmazione effettuata, da noi stessi, prima di nascere.

Ci portano, nel contempo, l'invito all'apprendimento necessario al nostro cammino, nel momento evolutivo in cui ci troviamo.

E, possiamo stare sicuri che in queste situazioni, che ci raggiungono così, non saremo mai chiamati ad affrontare problemi e dolori che la nostra struttura emotiva non possa essere in grado di gestire.

La cultura popolare, quando afferma che Dio ci dona il freddo a seconda della coperta, porta la sintesi della Bontà e della Giustizia Divine.

Quindi, quello che ci sembra essere la fine del viaggio è appena un bivio, una nuova strada che si apre.

Quello che a prima vista sembra non aver soluzione, è un'opportunità  che ci si presenta, regalandoci esperienza e maturazione.

In nessun caso dobbiamo pensare che Dio ci abbia dimenticato o lasciato alla deriva, senza alcun sostegno.

La Bontà Divina ci darà sempre le forze o invierà qualcuno che possa aiutarci a portare il nostro peso.

Pertanto, quando saremo sul punto di dubitare di noi stessi e delle nostre capacità, ricordiamoci che Dio si prende cura di ogni nostro passo.

Andiamo avanti, alimentati dalla fede.

Impegnati nella preghiera, coltiviamo la fiducia nella Provvidenza Divina.

Nei giorni più terribili e amari, stiamo certi che Dio è con noi e che il Suo amore ci conduce.

Presto, supereremo tutto. E avremo impresso nel nostro intimo le lezioni che tante sfide ci hanno concesso.

Pensiamoci.

Redazione del Momento Spirita
Traduzione di Fabio Consoli
Il 3.3.2022

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