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Momento Espírita
Curitiba, 03 de Maio de 2024
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ícone La benedetta moneta

Il denaro non porta la felicità! - La frase si trova sulla bocca di tanta gente e viene ripetuta migliaia di volte.

Certamente il denaro, di per sé, non porta la felicità, così come non costituiscono felicità la bellezza, il potere e tante altre cose al mondo.

La felicità ha a che vedere con gli obiettivi della vita, ciò che scegliamo per noi, in termini di realizzazione personale. Tuttavia, senza dubbio il denaro non è dispensabile.

La sua assenza, quasi sempre, diventa un fattore di squilibrio e miseria attraverso il quale le moltitudini  vengono tormentate.

  Quindi, riflettiamo un po' di più prima di ripetere quello che dicono in tanti.

Il denaro, di per se stesso, non è né buono né cattivo. La sua utilità deriva dall'uso che ne facciamo.

Pensiamo a quanto è benedetta la moneta che compra la medicina che salva vite.

Benedetto è il denaro che costruisce ospedali, sostiene campagne umanitarie, promuove l'educazione dei bambini e dei giovani.

Benedetta è la moneta che moltiplica le benedizioni familiari attraverso il salario dignitoso per il lavoratore.

Benedetto è il denaro che compra il latte e nutre il neonato.

È lui che promuove le ricerche e stimola il progresso umano. È lui che costruisce ponti e unisce un estremo all'altro. È lui che finanzia la cultura, le arti.

È lui che sponsorizza la tutela degli animali e la protezione della natura.

Il denaro non compra il cielo, ma può generare simpatia sulla Terra, quando è usato per fare il bene.

Chi può vivere sulla Terra senza un rifugio dalle intemperie, un tetto per proteggersi dalle piogge, dal sole implacabile?

Chi può vivere senza il cibo che gli nutre il corpo? Chi può curarsi senza accesso ai chirurghi, alle cure cliniche, ai farmaci?

Non dimentichiamoci che Gesù benedisse l'obolo della vedova, nel tesoro pubblico del tempio.

Elogiò anche il gesto di amicizia di Maria di Betania, che gli versò il carissimo unguento di nardo sui capelli, per renderGli omaggio.

Tanto da affermare che ovunque il Suo Vangelo fosse stato predicato, anche quel gesto sarebbe stato ricordato.

Unguento di nardo, acquistato col denaro e conservato per un'occasione speciale.

Il denaro serve anche per questo: per dire a un caro amico che gli vogliamo molto bene e rendergli omaggio, con la nostra presenza e il nostro affetto.

Chi non ama la delicatezza di un fiore, di un biglietto, di un piccolo regalo offerto in nome della tenerezza?

Chi si spoglia di tutto, dicendo di non voler nulla dal mondo, in realtà diventa un peso per la società che deve provvedere alla sua sopravvivenza.

Pensiamoci: cerchiamo di trovare una via di mezzo. Né l'avarizia che ci mantiene incatenati all'usura, né il disprezzo per la moneta che libera i malati dal dolore, l'affamato dalla penuria, l'analfabeta dall'ignoranza.

L'importante non è avere troppo o avere poco. L'importante è sapervi dare la destinazione corretta.

Non malediciamo, dunque, il denaro, docile strumento nelle nostre mani.

Facciamolo servire insieme a noi, sotto l'ispirazione di Cristo e trasformiamo le nostre possibilita finanziarie in talenti preziosi durante il nostro cammino, cooperando alla diffusione del bene nel mondo.

Redazione del Momento Spirita, sulla base del cap.19,
del libro
Leis morais da vida, per intermezzo dello Spirito Joanna
de Ângelis, psicografia di Divaldo Pereira Franco, ed. LEAL;
dei cap. I e II del libro
Dinheiro, per intermezzo dello Spirito
Emmanuel, psicografia di Francisco Cândido Xavier, ed. IDE.
Traduzione di Fabio Consoli
Il 16.3.2022.

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