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Momento Espírita
Curitiba, 29 de Abril de 2024
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ícone Come un bambino...

In tempi di guerre e violenze urbane, di tante voglie, in tempi in cui molti ignorano la scuola, l'istruzione, la famiglia, alcuni fatti ci portano a riconsiderare il nostro modo di vedere il mondo.

Nella capitale del Ceará, vicino casa, la famiglia fu derubata.

E quello che sconvolse di più il bambino, di appena sei anni, quando tornò a casa, fu rendersi conto che anche il suo zaino, con tutto il materiale scolastico, era stato portato via dal rapinatore.

Desiderando, con fervore, che gli fosse restituito, perché voleva fare i compiti di scuola, si rivolse a chi, senza dubbio, avrebbe risolto la questione.

Non pensò, nemmeno per un momento, che la polizia potesse mai trovare il ladro e restituire il suo zaino. Non pensò che suo padre potesse fare appello sui social e, chissà, ottenerne la restituizione.

Pensò a Qualcuno in cui aveva imparato a riporre la sua fede. Una fede, che forse aveva portato dentro di sé quando era rinato. Ma che, di sicuro, era stata alimentata dai genitori, fin dalla culla.

Andò a fare la sua supplica a Gesù, chiedendo Gli di dire al ragazzo che aveva preso il suo zaino di restituirlo. Aveva bisogno del suo materiale.

E presto. Perché aveva i compiti per casa da fare.

Una richiesta molto semplice, senza parole difficili o lunghi commenti.

Quindi, una telefonata al padre del ragazzo lo informò che lo zaino era stato ritrovato e che, il giorno dopo, sarebbe stato consegnato alla scuola.

Ebbene, Gesù non riuscì a farla arrivare lo stesso giorno. Ma Daniel capì che la sua richiesta era stata accolta.

Chi pensa che sia tutto finito qui si sbaglia. E oltre al fatto che quel cuore di bambino era portatore di fede, in lui cresceva anche l'albero della gratitudine.

E fu proprio volendo ringraziarlo che decise di offrire al Suo Amico qualcosa che a lui stesso piaceva molto: una mela.

Lasciò la frutta sul tavolo, nella sala di preghiera della scuola, con una letterina dentro una busta:

Grazie, Gesù, per aver risposto alla mia preghiera. Spero che la mela Ti piaccia. Daniel.

Mentre la storia ci commuove, per aver scoperto così tanta innocenza nel cuore di un bambino, ci chiediamo quanto sarebbe bello se avessimo una fede simile.

Una fede che non ha le dimensioni di un granello di senape. È molto più grande.

E ci parla anche del potere della preghiera. Una preghiera che, rivolta al cielo, trovò eco e, in qualche modo, arrivò al cuore di chi nell'assalto aveva portato via tutto.

Avrà lanciato lo zaino in una casa vicino alla scuola? Sarà stato semplicemente perché non aveva trovato nulla di valore per lui?

Chi di noi sa quanto agiscano gli Spiriti nei nostri pensieri, può ben credere che un messaggero del bene gli abbia dato l'idea di liberarsi di quello zaino, di restituirlo.

E per finire, è degno di nota il comportamento del bambino dopo aver ricevuto indietro il suo tesoro. Non solo festeggia, ma vuole dimostrare la sua gratitudine.

E ciò che, secondo lui, esiste di meglio, ciò che gli piace di più, lo offre all' amico.

Un vero amico, su cui può contare, sempre.

Gesù affermò bene che per entrare nel regno dei cieli dobbiamo assomigliare a un bambino.

Un bambino. Qualsiasi bambino innocente, portatore di fede e gratitudine.

 Redazione del Momento Spirita, sulla base di
 un racconto di un fatto accaduto a Fortaleza,
 Ceará, al bambino Daniel Oliveira
Traduzione di Fabio Consoli
Il 12.10.2022.

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