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Momento Espírita
Curitiba, 02 de Maio de 2024
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ícone Il marmo del sentimento e lo scalpello della buona volontà

Si racconta che, nei primi giorni dell'anno trenta, dopo un periodo di profonda meditazione nel deserto della Giudea, Gesù fu visto a Gerusalemme, vicino al tempio.

Seduto come un pellegrino, il Rabbi fu notato da un gruppo di sacerdoti, che si sentirono attratti dai Suoi lineamenti di affascinante originalità e dal Suo sguardo lucido e profondo.

Alcuni di loro si allontanarono subito, ma Hanan, che più tardi sarebbe stato lo spietato giudice della Sua causa, si avvicinò allo sconosciuto e chiese con orgoglio:

Galileo, cosa fai in città?

Passo per Gerusalemme, cercando la fondazione del regno di Dio! - esclamò Cristo, con modesta nobiltà.

Il regno di Dio? - ribattè il sacerdote con spiccata ironia. E cosa pensi che sia?

Tale regno è l'opera divina nei cuori degli uomini! - chiarì Gesù, con grande serenità.

Opera divina nelle tue mani? - chiese Hanan, con una risata di disprezzo. E continuò con diverse osservazioni ironiche.

Tu ti proponi di compiere un'opera divina. Hai mai visto, per caso, una statua perfetta modellata in frammenti di fango?

Sacerdote - rispose Gesù, con serena energia - non esiste marmo più puro e più bello di quello del sentimento, e nessuno scalpello è superiore a quello della sincera buona volontà.

Il sacerdote rimase ancora un po' a dibattersi tra qualche digressione vanitosa, ma finì col ritirarsi irritato, urlando.

Il momento passò, il sacerdote passò... La lezione, però, rimase immortalata. Gesù lasciava chiaro, fin dalle prime prediche, qual'era il regno che voleva costruire.

Era Lui lo scultore esperto che si era assoggettato a nascere tra noi, gli apprendisti delle mani, disposto a mostrarci il modo di modellare le nostre proprie anime, le nostre opere più grandi.

Era il maestro e, allo stesso tempo, la statua bella, scolpita, resa perfetta attraverso i secoli, attraverso la legge del progresso.

Il sentimento dell'uomo era ancora un blocco grezzo, duro, in attesa che lo scalpello migliore cominciasse a svelare la bella immagine che portava dentro.

Quello strumento era la buona volontà, che il Maestro avrebbe usato per scolpire e mostrarci come utilizzare quel potente mezzo per il nostro perfezionamento.

La buona volontà include lavoro, dedizione, tenacia e tempo. Rendere bella l'anima è un lavoro non appena di un'unica vita.

*   *   *

Il marmo del sentimento e lo scalpello della buona volontà - ricordiamocene.

Scultori millenari quali siamo, apprendisti del grande artigiano che fu Gesù, ci troviamo qui per sviluppare buoni sentimenti.

I sentimenti inferiori, quelli che ancora ci fanno tanto soffrire, cadranno per terra naturalmente, come i resti di marmo che lo scalpello rimuove.

Buona volontà nei nostri confronti, pazienza, tenacia e serietà nel compito sono fondamentali.

Buona volontà verso il prossimo, benevolenza, indulgenza e perdono completano i nostri preziosi strumenti per costruire questa importante opera.

Siamo la nostra opera più grande. Pensiamoci.

Redazione del Momento Spirita, con base sul cap.3,
dal libro
Boa Nova, dello Spírito Humberto de Campos,
 psicografia di Francisco Cândido Xavier, ed. FEB.
Traduzione di Fabio Consoli
Il 28.9.2023

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