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Momento Espírita
Curitiba, 03 de Maio de 2024
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ícone I servi di Dio

In generale, l'espressione servo di Dio si riferisce a persone religiose, chiuse nei templi, impegnate in preghiere e atti di carità.

La grandezza del Padre, però, non è limitata. Di conseguenza, neanche il campo che Lui offre ai Suoi figli per la semina del bene.

Pertanto, i Suoi servi si moltiplicano su tutta la Terra e si presentano sotto innumerevoli e straordinarie sfaccettature.

Samuel Broder ne è un esempio. Arrivò in America con un pugno di sopravvissuti polacchi all'Olocausto di Hitler. Crebbe per le strade di un sobborgo di Detroit.

Ben presto scoprì che le carriere scientifiche erano quelle in cui si poteva avere successo nella vita senza soldi o status sociale.

Ottenendo il massimo dei voti in scienze, vinse una borsa di studio presso l'Università del Michigan.

Secondo le sue stesse parole, entrò in un altro pianeta.

Per un ragazzo uscito da un ghetto operaio, il cui sogno più grande avrebbe dovuto essere un lavoro come metalmeccanico alla  Ford o alla Chrysler, rimase sorpreso nel condividere una stanza con un compagno di classe che studiava notte e giorno per diventare compositore.

In pochi mesi la fantasia di quel giovane immigrato, assetato di conoscenza, si sarebbe accesa e avrebbe definito la sua vera vocazione: la scienza.

Ispirandosi alla Preghiera dell'Uomo di Scienza, ideata da un grande scrittore americano, incise ogni parola nel suo cuore e nella sua memoria:

O Dio, dammi una visione senza nuvole e liberami dalla fretta.

Dammi il coraggio di oppormi ad ogni vanità e di perseguire, come posso e fino in fondo, ogni mio compito.

Dammi la volontà di non accettare mai riposo o onori prima di aver potuto verificare se i miei risultati corrispondono ai miei calcoli.

O di essere in grado di scoprire e correggere i miei errori.

Con questa disposizione, quando entrò nel laboratorio che uno dei suoi professori gli aprì, ebbe l'ispirazione per la sua vita professionale: il cancro.

Giorni e notti intere si chiudeva in laboratorio per imparare a produrre anticorpi progettati per combattere le cellule tumorali.

I suoi sforzi non erano sempre produttivi. Riconosceva, tuttavia, che anche i suoi fallimenti non erano inutili.

La differenza, diceva, tra un grande studioso e un ricercatore mediocre è il fatto che uno sa porre le domande giuste, l'altro no.

Uno è in grado di utilizzare tecnologie all'avanguardia, l'altro no.

Così, si era posto in prima linea nella lotta contro il cancro.

Con lo scoppio dell'AIDS, prese una grande decisione: affrontare il virus sospettato di provocarlo, andando alla ricerca di un medicinale in grado di bloccarne l'azione.

Si trattava di un'iniziativa pericolosa perché nessuno poteva valutare i rischi che poteva comportare la manipolazione, in laboratorio, di importanti concentrati di virus vivi.

Dei suoi cinque collaboratori, due abbandonarono subito il laboratorio.

All'epoca, nella primavera-estate del 1983, l'equipe di Samuel Broder fu l'unica ad accettare di lavorare alla ricerca, nonostante i rischi.

Per il dottor Samuel, quarantenne, padre di due bambine, c'era anche il rischio di portare a casa questo virus e contagiarle.

Ma accettò tutti i rischi in nome dell'amore.

Samuel Broder, come molti altri ricercatori dedicati, è un servo di Dio, che materializza la Sua misericordia tra i suoi fratelli sulla Terra.

Impariamo a riconoscerli e a ringraziare Dio per la loro esistenza.

Redazione del Momento Spirita, con base sul cap.38,
dal libro
Muito além do amor, di Dominique Lapierre,
 ed. Salamandra.
Traduzione di Fabio Consoli
Il 4.12.2023

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