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Momento Espírita
Curitiba, 02 de Maio de 2024
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ícone Mani occupate

In un grande centro commerciale, una bambina decise di fare un piccolo gioco con i passanti.

Seduta nel passeggino, allungava un braccio cercando di raggiungere le mani di chi veniva nella direzione opposta, proponendo un saluto veloce.

Sarebbe bastato che lo sconosciuto  le toccasse uno dei palmi delle mani e lei sarebbe rimasta soddisfatta.

Ed eccola lì, immersa nella folla, al piano di sotto delle persone, felice ed emozionata.

Cominciò a vedere che alcuni la evitavano, altri avevano un po' di timore, altri ancora non la vedevano nemmeno, perché si trovavano in una specie di piano di sopra del mondo. E la maggior parte di loro aveva le mani occupate.

Non sono rimaste più mani per me! - Deve aver pensato.

Le mani erano nei tanti sacchetti, nelle borsette, sugli smartphone, ma mai libere...

Le ci vollero quasi cinque minuti per ricevere il suo primo cordiale saluto.

Lì, dal piano di sotto del mondo, notò, fin da piccola, come le persone del piano di sopra fossero troppo occupate...

*   *   *

E come stanno le nostre mani?

Hanno ancora un momento libero per gli altri?

Sono ancora disponibili, chi lo sa, per un compito volontario extra, senza impegno?

Anche a casa, nelle nostre attività quotidiane, come usiamo le nostre mani?

Ci ricordiamo ancora della sensazione dei capelli dei nostri figli scorrendo tra le nostre dita? Ne ricordiamo la delicatezza e la morbidezza dei fili?

Ci ricordiamo ancora della temperatura o della consistenza della pelle di chi amiamo, sentita sulla punta delle nostre dita?

Ricordiamo ancora la stretta di mano salda o fragile di chi non è più vicino a noi?

Benedette siano le mani...

Quante energie fluiscono attraverso di loro! Quanti fluidi benefici possono essere incanalati attraverso la loro azione nobilitante.

Le mani di Gesù erano sempre libere e disponibili per chiunque si avvicinasse a Lui.

Innumerevoli sono gli episodi di imposizione delle mani, quando, attraverso una potente trasmissione fluidica, Lui guariva, risvegliava e, infine, cambiava il corso dell'esistenza di quell'anima che Lo cercava con fede.

In alcuni casi, Lui semplicemente rialzava qualcuno che era caduto, in un atto simbolico che rappresentava ciò che realmente stava accadendo allo Spirito fino a quel momento in una situazione deplorevole.

Aveva occhi anche per i bambini  che, all'epoca, non venivano nemmeno censiti, così come per le donne:

Lasciate che i bambini vengano a me e non glielo impedite, perché il regno dei cieli è per quelli che assomigliano a loro.

Gesù aveva sempre le mani libere. E noi? Non potremmo donare un po' di più? Non potremmo servire, in qualche modo, chi ci sta accanto?

Sarà che se passassimo accanto a quella bimba con la manina tesa, in attesa di un tocco umano, la vedremmo? O passeremmo guardando molto in alto, mai verso ciò che ci circonda?

A volte viviamo in quell'illusione del mondo, in una sorta di piano di sopra, senza accorgerci di ciò che accade negli altri piani della vita.

Molte mani ci passano accanto, chiedendo aiuto, affetto, attenzione, ma le nostre sono sempre occupate, sempre in possesso di cose che, forse, non sono così importanti...

Pensiamoci. E osserviamoci un po' di più. Chissà, potremmo anche cambiare le nostre attitudini...

Redazione del Momento Spirita
Traduzione di Fabio Consoli
Il 4.3.2024.

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