Si racconta che due giovani si conobbero a New York, intorno al 1972. Entrambi provenivano da famiglie modeste ed erano stati selezionati come unici beneficiari di una prestigiosa borsa di studio per un istituto di istruzione superiore in musica, danza e teatro.
Da quel momento in poi, condivisero la stessa stanza. E crearono un legame destinato a durare nel tempo, nel successo e persino nella tragedia.
Durante gli anni di studio, si sostennero a vicenda, affrontarono insieme le sfide della formazione teatrale.E suggellarono un patto silenzioso: essere l'uno la spalla dell'altro nei momenti difficili.
Dopo aver terminato gli studi, i loro percorsi professionali decollarono. Attori cinematografici, uno divenne noto per i film d'azione, l'altro si trasformò in un gigante della commedia.
La fama non diminuì il loro affetto, la loro amicizia.
Ventitré anni dopo, un tragico incidente durante una gara equestre cambiò radicalmente la vita di uno di loro.
L'attore, atleta, marito e padre rimase paralizzato dal collo in giù. Sarebbe passato a dipendere da uma sedia a rotelle e da un ventilatore per respirare.
Caduto in una profonda depressione, ricevette una visita inaspettata nella sua stanza d'ospedale: un buffo medico russo, con un forte accento e la barba incolta.
Gli ci vollero solo pochi secondi per riconoscere il suo amico comico e iniziare a ridere.
Di fronte al dolore, alla disperazione e alla voglia di morire, l'amico apparve, disposto ad alleviare tutta quella situazione, una nota per spezzare quella situazione così triste.
Era lì per offrire ciò che sapeva far meglio: provocare risate.
In generale, quando visitiamo qualcuno ricoverato in ospedale, soprattutto se in gravi condizioni, arriviamo con un'espressione pesante, a dimostrazione della nostra preoccupazione per il suo stato.
E questo non fa che appesantire l'atmosfera.
Sarebbe davvero salutare se cambiassimo questo nostro modo di essere, portando sorrisi, i fiori del cuore, un arcobaleno per scacciare le nuvole foriere di tempesta.
Il che ci ricorda un personaggio creato da uno scrittore francese nel 1957: Il bambino dal dito verde, che riempì di fiori la stanza della ragazza malata affinché provasse gioia e voglia di vivere.
Questa dovrebbe essere la nostra linea di comportamento. Naturalmente, senza fare troppo baccano in un luogo di sofferenza e di vita fragile. Possiamo però arrivare con un'espressione serena.
E perché no con un sorriso? In fin dei conti, il paziente di volti preoccupati ne vede già abbastanza.
Continuando la nostra storia, quell'amico andò oltre la presenza amorevole.
Si prese cura di spese mediche non coperte, partecipò a campagne di raccolta fondi per la ricerca sulle lesioni del midollo spinale e rimase accanto all' amico fino alla sua morte, quasi dieci anni dopo.
Quell'amicizia, nata in gioventù, coltivata negli anni, si consolidò di fronte alla tragedia.
Un raro esempio di dedizione, d'amore profondo. Un legame che ci ricorda quanto possa essere potente la lealtà tra due anime che si sono scelte molto prima che il mondo le conoscesse.
Come dice la canzone: Amigos para sempre.
Redazione del Momento Spirita, prendendo spunto
da dati biografici degli attori Christopher Reeve
e Robin Williams
Traduzione di Fabio Consoli
Il 3.12.2025